Tu sei qui: ChiesaPapa Francesco: "Disinformazione è uno dei peccati del giornalismo"
Inserito da (Redazione Nazionale), domenica 27 agosto 2023 14:05:36
Che c'azzecca per dirla alla Tonino Di Pietro il premio è Giornalismo 2023 consegnato a Papa Francesco?
Ci sta tutto invece, secondo gli organizzatori che motivano la scelta di Papa Francesco in una nota:
"Si inquadra perfettamente in quello che era l'obiettivo che si erano posti Indro Montanelli, Enzo Biagi, Giorgio Bocca e Giancarlo Aneri, quando fondarono il Premio nel lontano 1995: aiutare il giornalismo ad essere più consapevole del suo ruolo di libera espressione e di contributo alla costruzione della giustizia attraverso il servizio alla verità.
Con il suo messaggio, Papa Francesco interpreta, unica voce, il coraggio di usare il dialogo per dire parole di pace".
E' conferito dunque al messaggio del dialogo e della pace di Papa Francesco il Premio 'è Giornalismo' 2023.
La giuria, presieduta da Giancarlo Aneri e composta da Stella Aneri, Giulio Anselmi, Mario Calabresi, Massimo Gramellini, Paolo Mieli, Gianni Riotta e Gian Antonio Stella, considera questa scelta come:
"un segnale importante per il mondo dell'informazione, in particolare per le generazioni più giovani dei giornalisti", e ricorda l'insegnamento del Pontefice, secondo cui la pace "è un lavoro paziente di ricerca della verità e della giustizia, che onora la memoria delle vittime e che apre, passo dopo passo, a una speranza comune più forte della vendetta".
Il Papa - dal canto suo - 'fresco' vincitore del riconoscimento, dichiara guerra alla disinformazione:
"La speranza è questa: che oggi, in un tempo in cui tutti sembrano commentare tutto, anche a prescindere dai fatti e spesso ancora prima di essersi informati, si riscopra e si torni a coltivare sempre più il principio di realtà - la realtà è superiore all'idea, sempre -: la realtà dei fatti, il dinamismo dei fatti; che mai sono immobili e sempre si evolvono, verso il bene o verso il male, per non correre il rischio che la società dell'informazione si trasformi nella società della disinformazione.
C'è bisogno di diffondere una cultura dell'incontro, una cultura del dialogo, una cultura dell'ascolto dell'altro e delle sue ragioni.
La cultura digitale ci ha portato tante nuove possibilità di scambio, ma rischia anche di trasformare la comunicazione in slogan. No, la comunicazione è sempre andata e ritorno. Io dico, ascolto e rispondo, ma sempre dialogo. Non è uno slogan.
Mi preoccupano le manipolazioni di chi propaga interessatamente fake news per orientare l'opinione pubblica. Per favore, non cediamo alla logica della contrapposizione, non lasciamoci condizionare dai linguaggi di odio''.
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