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Cronaca

arabia saudita, hostess, arresto, detenzione, stupefacenti

Arabia Saudita, condannata a 6 mesi hostess italiana

La ragazza ventitreenne originaria di Resana, in provincia di Treviso, era stata arrestata lo scorso mese con l'accusa - da lei respinta - di possesso di stupefacenti

Inserito da (Redazione Nazionale), martedì 13 giugno 2023 20:47:29

Era stata portata via dall'hotel dove alloggiava e condotta da diversi uomini su un auto nera e con i vetri oscurati.

Dopo aver - per fortuna - respinto le prime paure di un rapimento, o altro, si venne a scoprire come, Ilaria De Rosa, hostess italiana di 23 anni originaria di Resana, in provincia di Treviso, era stata arrestata con l'accusa - da lei respinta - di possesso di stupefacenti.

Secondo la ricostruzione della vicenda, sarebbe stata trovata con uno spinello nel reggiseno durante un controllo di polizia nel mezzo di una festa sulla spiaggia con alcuni amici tunisini.

Oggi è arrivata la sentenza da un giudice monocratico di Gedda e dopo una camera di consiglio durata due ore, alla presenza del console generale italiano Leonardo Maria Costa e della sorella Laura.

Al termine dei sei mesi è prevista l'espulsione dal Paese. Contro la sentenza è possibile ricorrere in appello entro 30 giorni dal deposito delle motivazioni.

Spetta ora a Ilaria e ai suoi legali decidere se presentare ricorso. Gli altri imputati nel processo sono stati condannati a un anno e sei mesi.

De Rosa è detenuta in una struttura a 40 minuti da Gedda.

Avuta la notizia dell'arresto, il console generale Leonardo Maria Costa l'aveva subito visitata in carcere, trovando la connazionale in buone condizioni fisiche e psicologiche.

La giovane si è sempre dichiarata totalmente innocente e di non capire bene le ragioni della sua detenzione: si è resa conto di essere stata arrestata soltanto una volta condotta in una stazione di polizia ma ha detto di essere stata formalmente interrogata, in lingua inglese, solo dopo cinque giorni, e di avere sempre contestato ogni tipo di addebito circa consumo o detenzione di sostanze stupefacenti che in Arabia Saudita, come noto, sono reati severamente puniti.

Intanto, l'ambasciata italiana a Riad e il Consolato generale a Gedda, in stretto raccordo con la Farnesina, stanno prestando tutta l'assistenza possibile alla connazionale.

"Subito dopo la sentenza, abbiamo richiesto un'altra visita consolare per permettere alla sorella della connazionale di visitarla", spiegano fonti diplomatiche.

 

Fonte foto: Foto diIchigo121212daPixabay e Foto diHands off my tags! Michael GaidadaPixabay

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