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La celebre cantante era molto legata alla sua cagnolina, un esemplare di Coton de Tulear di nome Samantha, che è venuta a mancare nel maggio scorso dopo aver vissuto 14 anni con la sua padrona. Per questo motivo la Streisand ha deciso di "riportarla in vita" tramite una clonazione, che è stata effettuata utilizzando il DNA prelevato da Samantha, con il quale è stato possibile dare alla luce due cuccioli identici al cane deceduto: Miss Violet e Miss Scarlett. Apparentemente i due cani neonati non sono esattamente uguali a Samantha, riporta il Corriere della Sera che, in un’intervista a Variety, Barbara ha dichiarato che i cuccioli «hanno personalità diverse. Sto aspettando che crescano per vedere se avranno gli stessi occhi castani e la stessa serietà di Samantha». Questa decisione ha inevitabilmente suscitato molte polemiche, soprattutto tra gli animalisti di PETA, l’associazione che si occupa di proteggere i diritti degli animali, la cui presidente Ingrid Newkirk ha affermato: "Vogliamo tutti che i nostri amati cani vivano per sempre, anche se può sembrare una buona idea, la clonazione non porta a questo ma crea un nuovo e diverso cane che ha solo le caratteristiche fisiche dell’originale. Le personalità degli animali, i loro capricci e la loro "essenza" semplicemente non possono essere replicate". Gli enti animalisti consigliano sempre di adottare gli animali domestici da canili ed altre strutture simili, dove è sempre possibile trovare bestiole bisognose di una famiglia amorevole. La clonazione di animali domestici è un processo già collaudato che va avanti da anni, già nel 2005 alcuni ricercatori erano riusciti a clonare un cane di razza afgana utilizzando un Labrador come madre surrogato. Il leader del settore al momento è la sudcoreana Sooam Biotech Research Foundation, che ha clonato più di 600 cuccioli dietro il pagamento di ingenti somme di denaro, si parla infatti di cifre comprese tra i 50mila e i 100mila dollari per ogni animale clonato.