Tu sei qui: CronacaBuffon e quel dialogo con Cannavaro in Italia-Australia: «Non voglio tornare a casa, niente Corea!»
Inserito da (admin), venerdì 26 giugno 2020 11:34:41
Sono passati esattamente 14 anni dagli ottavi di finale tra Italia e Australia ai Mondiali 2006 in Germania. Partita sofferta e combattuta fino all'ultimo come poche volte era successo nella storia della Nazionale che dopo novanta minuti riuscì ad avere la meglio solo grazie ad un calcio di rigore procurato da Fabio Grosso e realizzato, poco prima del fischio del'arbitro, da Francesco Totti. Tra gli azzurri più nervosi e preoccupati c'era Gianluigi Buffon. Nella sua mente erano ancora impressi i fantasmi del 2002, quando l'Italia venne eliminata agli ottavi dalla Corea del Sud allenata da Guus Hiddink. E dopo quattro anni, per uno strano scherzo del destino, c'è ancora Hiddink, allenatore della squadra australiana, ad ostacolare il cammino mondiale degli azzurri. Dopo l'espulsione di Materazzi, Buffon iniziò un lungo dialogo con Fabio Cannavaro. Dialogo destinato a durare fino al fischio finale. «Fabio, cazzo!». «Cosa c’è, Gigi?» «Non voglio tornare a casa, hai capito? Non-voglio-tornare-a casa.» «Va bene, Gigi.» «No, non va bene. Sono serissimo. Hai capito? Io voglio restare qui. A casa non ho niente da fare, al mare ci posso andare a metà luglio.» «Va bene, Gigi.» «No, allora non hai capito. Mi dai ragione come la si dà a un coglione, ma non sto scherzando per niente. Mica faremo la fine che abbiamo fatto in Corea?» Fabio si è toccato. E in tutto ciò stava anche giocando, quindi fra un tackle e un passaggio, si girava verso di me e rispondeva. Io, è vero, là dietro da solo, avevo più tempo di lui. Potevo permettermi discorsi leggermente più articolati. Lui correva, ritornava ai limiti dell’area, mi rispondeva: «Vedrai che non succederà». Il fiatone ne rallentava la parlata. «Non deve succedere. Siamo l’Italia, non possiamo fare questa fine, Fabio. Fabioooooo!!!» «Un attimo, Gigi, ho da fare.» Partiva. Andava a chiudere gli spazi a Viduka, a fregare il pallone a Wilkshire. Poi tornava e la mia lamentela ripartiva: «Fabio, dài, restiamo». «Certo Gigi, ma dammi tregua.» «Non voglio tornare a casa!» Alzavo la voce, gesticolavo. Incredibile che, dall’esterno, nessuno si sia mai accorto di nulla. Sembravo un pazzo. Le tentavo tutte per ristabilire l’equilibrio mentale che l’espulsione di Marco aveva messo a dura prova. Fabio e io chiacchieravamo, ci spronavamo a vicenda, credo che le mie paure fossero anche le sue, però le mascherava bene. Anzi, ogni tanto mi insultava: «Gigi, tu sei scemo. La smetti di dirmi sempre la stessa cosa? Neanch’io voglio tornare a casa, per chi mi hai preso?». Pareva in trance, aveva lo sguardo del combattente, e quell’espressione, almeno un po’, riusciva a farmi stare meglio. «Fabio, promettimi che non finisce qui.» «Te lo prometto, Gigi, ma fammi giocare.» «Guarda che la mia famiglia può raggiungermi qui, non c’è bisogno che torni io da loro.» «Lo so.» «Se torno a casa, torno arrabbiato, non ne vale la pena.» «Certo. Te lo giuro, non succede.» «La vinciamo, vero?» «Certo, certo…» «Niente Corea?» «Niente Corea.» «Vaffanculo la Corea.» «Amen.» Non ci schiodavamo dallo 0-0, rischiavamo di prendere gol, speravo nei supplementari. Ho tormentato Cannavaro per quaranta lunghi minuti. Poi ci ha pensato Totti al 95’, su rigore, a portarci ai quarti di finale. Fino a quel momento, il mio dialogo con il nostro capitano era stato continuo. Tante volte avevo citato la Corea, lo spettro dell’eliminazione ai Mondiali del 2002 mi faceva molta paura. E sembrava più che mai presente. «Gigi, hai visto che non si va a casa?» «Si torna a Duisburg, l’avventura continua.»
Se sei arrivato fino a qui sei una delle tante persone che ogni giorno leggono senza limitazioni le nostre notizie perché offriamo a tutti la possibilità di accesso gratuito.
Questo è possibile anche grazie alle donazioni dei lettori. Sostieni l'informazione di qualità, sostieni Booble News!
Scegli il tuo contributo con
rank: 10721109
Una vacanza a Napoli che si è poi rivelata un incubo: gli abusi a luglio, ora l'arresto per un barman che ha violentato una ragazza nel bagno del locale dove lavorava, con la turista inglese che aveva appena finito di consumare un drink preparatole dal suo stesso aggressore. Il barman del locale è stato...
di Norman di Lieto Secondo quanto riferito da un detenuto di 23 anni sarebbe stato pestato in cella da tre agenti della polizia penitenziaria, che gli avrebbero rotto alcune costole e lesionato la milza, tanto che i medici che poi l'hanno preso in cura, a Verona, sono stati costretti a sottoporlo ad...
di Norman di Lieto La mattanza non si ferma: ieri, in Toscana, ha perso la vita Maria Ferreira di 52 anni uccisa a coltellate in strada dal marito nel tardo pomeriggio a Fornaci di Barga; oggi, Sara Buratin, 41 anni, di Bovolenta. I carabinieri cercano il marito. Maria Ferreira aveva già apposto la prima...
Il comune in questione dove è accaduto il fatto San Nicola di Pannaconi, una frazione di Cessaniti, è stato commissariato per mafia nello scorso mese di agosto: qui, oggi, durante la Santa Messa, il sacerdote don Felice Palamara, già inseguito da minacce ed intimidazione dalla criminalità organizzata,...
La neve ha paralizzato oggi il passo del Brennero: l'autostrada è stata chiusa e si sono formate code che hanno raggiunto i 40 chilometri. Nel corso della mattinata la neve aveva superato il livello di guardia andando oltre il metro facendo scattare così per motivi di sicurezza la decisione di chiudere...