Tu sei qui: CronacaCovid, un dossier segreto incrimina Conte: «Sapeva tutto il 12 febbraio ma non ha fatto nulla»
Inserito da (admin), martedì 1 settembre 2020 11:58:39
Giuseppe Conte nella bufera. Secondo l'edizione del 30 agosto de La Repubblica, il premier era a conoscenza già a febbraio dell'emergenza sanitaria, ma non ha fatto nulla per evitarla. Secondo una prima ricostruzione, il 12 febbraio, due settimane prima dei focolai di Codogno e Vo' Euganeo che ha dato il via all'epidemia di Coronavirus in Italia, era in programma una riunione per il Ministero della Salute. In occasione di quest'evento venne presentato uno studio - realizzato da Stefano Merler - intitolato "Scenari di diffusione di 2019-NCOV in Italia e impatto sul servizio sanitario, in caso il virus non possa essere contenuto localmente". Questo studio metteva in luce tutte le criticità del sistema sanitario italiano e considerava due possibili scenari: «Nel primo scenario - scrive Repubblica, che ha visionato i dossier - i casi di contagio in Italia sarebbero stati circa un milione, nel secondo, addirittura due. Di questi, i casi gravi che richiedono cure, oscillano fra 200 e 400mila. Il fabbisogno totale di letti in terapia intensiva varia fra 60 e 120mila. Nel momento di picco, dice lo studio, ci sarebbe stato un gap di circa 10mila letti nei reparti di terapia intensiva. Il documento non fa stime sul numero di morti, ma secondo Merler, il tasso di letalità registrato in quel momento in Cina applicato agli scenari italiani, produceva un risultato spaventoso: fra 35 e 60 mila morti da Covid-19. Da notare che 35.472 è il numero di morti effettivamente registrato fino a ieri in Italia». Una precisione sconvolgente. A pochi giorni dalla diffusione di questo studio, Conte è finito nell'occhio del ciclone e la notizia ha immediatamente provocato le dure reazioni politiche.
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