Tu sei qui: CronacaGiornata mondiale senza fisco: l'ironia pungente di Arianna Porcelli Safonov
Inserito da (admin), sabato 5 gennaio 2019 14:58:18
di Arianna Porcelli Safonov* Se esiste il giorno degli innamorati, quello dei lavoratori, il giorno dedicato alla libertà, al Natale, la festa dei nonni e quella del gatto, perché non può esistere la festa dal fisco? Il fisco è sempre esagerato e l’esagerazione nuoce e così anche il fisco. Il fisco fa male alla tua voglia di costruire sogni pur essendo residente in Italia, fa male al tuo buonumore, specialmente quando passeggi per la tua città e vedi che il denaro che ti hanno tolto non sempre viene utilizzato per il di lei benessere e, di conseguenza neanche per il tuo di benessere che perde colpi ogni anno che passa. Il fisco non ha un nome ed un cognome contro il quale potersi accanire e ti fa passare la voglia di lavorare quando ti accorgi che tu lavori, lui non fa un cazzo ma dividete equamente la busta paga. Ci vorrebbe il fisco contro il fisco. Per tutti gli altri, ci vorrebbe la giornata nazionale senza fisco. Qualora non ci fosse posto in calendario, a me andrebbe bene anche togliere qualche festa per liberare un posto, che ne so, il Ferragosto, il Primo Maggio, che tanto c’è un sacco di gente che lavora lo stesso e chiamarla festa dei lavoratori è una presa per il culo bella e buona. Che ci mettessero la giornata senza fisco così perlomeno uno lavora ma guadagna il giusto lavorato. Il giorno senza fisco, vi prego! Un giorno in cui tutti, legalmente, non pagano le imposte con il solo motivo di esser più felici. E allora, giù con le feste che davvero servono all’umanità contemporanea: il 12 Gennaio, la giornata mondiale senza cellulare, il 22 Novembre, la festa nazionale del pigiama, durante la quale tutti possono uscire di casa e sbrigare le proprie professioni, indossando l’amata veste da camera in flanella. Il 14 Luglio, il giorno della ripercussione: una festa in cui si celebrano gli elettori che hanno, solo per quel giorno, il diritto di cercare, scovare nelle segrete dei ministeri e percuotere con piccole armi artigianali, i politici votati che non abbiano mantenuto il proprio programma elettorale. E poi il 26 Gennaio, la festa della parolaccia libera contro sconosciuti a fini terapeutici ed infine, il 30 Dicembre, forse la festa che preferirei, il giorno del calcio in culo a quelli che domandano "Che fai a Capodanno?". *Nata a Roma da papà russo e mamma milanese, Arianna Porcelli Safonov è uno storico di moda e costume che ha lavorato per molti anni nell’organizzazione di eventi internazionali attraversando tutta la filiera, dalle mansioni più umili e mortificanti ai ruoli più impegnativi e meno retribuiti.
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