Tu sei qui: CronacaInterviste in Otiumspa. Marisa Laurito dalla spiaggia di Minori esalta la bellezza della Costa d'Amalfi /foto
Inserito da (Admin), domenica 1 agosto 2021 10:26:12
di Massimiliano D'Uva
Dalla meravigliosa terrazza di OtiumSpa abbiamo avuto l'onore, il piacere e il privilegio, di intervistare la grande Marisa Laurito che ieri ha presentato il suo ultimo libro "Una vita scapricciata", edito da Rizzoli, in occasione degli appuntamenti estivi promossi dal Comune di Minori.
Vulcanica, poliedrica, esuberante. Gli aggettivi si sprecano per definire la personalità della Laurito e del suo modo di approcciare alla vita. Aggettivi che denotano in maniera incontrovertibile le sue origini.
Ecco, quanto crede la sua "napoletanità", intesa come filosofia di vita, abbia contribuito a far emergere la sua personalità?
«Sono felice di essere qui in questa location così meravigliosa, con la spa alle spalle, sotto il mare, dall'altro lato le montagne della Costiera. Io ho avuto la fortuna di nascere a Napoli e chi nasce ha Napoli ha la fortuna di nascere in mezzo alla bellezza, circondato dalla creatività, dall'umanità. Quello napoletano è un popolo "ancora oggi" straordinario e, se ci dovesse essere una prossima volta, spero di nascere nuovamente a Napoli. Ho fatto tante cose nella mia carriera, vivo a Roma per motivi di lavoro, però ho portato sempre Napoli con me. Entrare nella mia casa a Roma significa entrare a Napoli. Non ho mai smesso di essere napoletana, per me una cosa naturale. C'è chi fa il napoletano, magari adoperando il linguaggio per arrivare ad essere simpatico, invece c'è chi come me è napoletano fin sotto pelle. Come direbbe Frank Sinatra "under my skin"» e continua «Sono napoletana doc, nata in un posto meraviglioso, come meravigliosa è del resto la nostra Campania. Qui siamo in un luogo che non ha eguali nel mondo e dobbiamo esserne orgogliosi.»
La visione di Marisa Laurito sull'importanza di essere nata a Napoli è molto vicina a quella del Maestro Riccardo Muti (il cui 80esimo compleanno è ricaduto proprio nei giorni scorsi) che recentemente ha dichiarato: «Dal punto di vista musicale, Napoli per me ha avuto un'importanza enorme. Se girate il mondo e vi chiedono "Dove sei nato?" e voi dite "A Napoli", il mondo vi rispetta». Un rispetto che Marisa ha guadagnato sul campo nella sua lunghissima carriera, iniziata nel 1969 e lunga più di 50 anni.
1985 arriva la consacrazione al grande pubblico con "Quelli della notte" lei entra insieme a Renzo Arbore nelle case di tutti gli italiani. L'artista napoletana ha spesso ringraziato Arbore per averle "spalancato quella porticina nel cervello, insegnandole l'arte dell'improvvisazione". Prima di arrivare al successo tanti anni di gavetta e di studio, svolgendo diversi lavori e facendo tesoro di ogni esperienza. Ma non ha mai perso di vista l'obbiettivo finale, animata da una forte motivazione.
Quindi improvvisazione intesa libera espressione della propria arte, partendo da un canovaccio. Ultimamente, invece, in quasi tutti gli aspetti del sociale assistiamo all'improvvisazione intesa nel senso negativo del termine, come frettolosità, mancanza di studio. Cosa ne pensa in merito?
«Molti pensano che l'improvvisazione sia "pura improvvisazione" in senso negativo, quella non esiste se fatta dai professionisti. L'improvvisazione è quella fatta dal teatro di Eduardo, di cui siamo portatori buoni, sani. Bisogna sempre lavorare, studiare. Io ringrazio sempre Arbore, in quanto io non pensavo di essere in grado di improvvisare. Io giocavo spesso con il gruppo e da lì Renzo ha capito, ha percepito in me questa qualità di poter improvvisare. La bravura di Arbore è stata, da grande talent scout quale è, di mettere insieme tante persone che sapessero improvvisare, ognuno per conto proprio molto anarchica. E' uscito fuori questo spettacolo che ha avuto un grande successo, un successo che ha sorpreso noi per primi. Nessuno di noi si aspettava il grande "botto" che poi è stata la trasmissione "Quelli della notte"»
Ed è parlando di talent scout facciamo un passo indietro, tornando all'inizio della carriera di Marisa Laurito con il grande Maestro Eduardo De Filippo. Da sempre dipinto come un perfezionista, un uomo burbero e poco incline al sorriso che però, in più occasioni, lei ha cercato di sdoganare questa fama di "cattivo", mettendo in risalto invece la sua totale dedizione al lavoro, all'arte del teatro. Eduardo ha lasciato a Positano, in particolare al San Pietro, di fatto sua seconda casa, un ricordo indelebile del suo amore per la Costiera Amalfitana.
Per Eduardo insomma il teatro era la sua stessa vita. Ci racconti proprio il suo primo incontro col grande Eduardo e quali sono gli insegnamenti di cui ha fatto tesoro.
«Debbo tantissimo a Eduardo, è stato il mio primo grande Maestro. Eduardo era un uomo che regalava la disciplina. Lui era un grande maestro, nel suo teatro c'era una grande disciplina, una grande serietà. Lui non era un burbero, era molto esigente soprattutto verso se stesso e poi verso gli altri ed è stato per me un esempio. La sua intransigenza mi ha fatto crescere, facendomi capire che questo fosse un lavoro e non un gioco. La nostra è una professione meravigliosa dove c'è bisogno però di studiare, di lavorare e, lo ripeto, di tanta disciplina»
Non possiamo concludere senza citare un altro maestro e suo grandissimo amico, Luciano De Crescenzo.
Albero di Natale o presepe?
Strappiamo un sorriso alla Laurito che prontamente replica: «Tutti e due, perché io sono esagerata e non voglio fare a meno di niente. Luciano è stato un mio grandissimo amico. Sembra che quando una persona ci lasci, non si sa per andare dove, non ci sia più e invece non è così. Le persone care rimangono per sempre. Attraverso di me e attraverso tutte le persone che lo amano, lui continua a vivere. Io faccio delle belle, anzi bellissime chiacchierate con Luciano ancora, anche perché lo conosco così bene che conosco ogni sua possibile risposta. La mia compagnia teatrale sta portando in giro, ancora per tutto quest'anno, "Così parlò bellavista". Uno spettacolo straordinario, ispirato al film, che ha avuto un grande successo e trasmette una grande forza.»
Prima di arrivare alla conclusione, una domanda al sindaco della Città del Gusto Andrea Reale, grande appassionato di teatro e di cultura.
Sindaco, vogliamo sapere come riesce, ogni anno, a mettere insieme dei nomi incredibili che arrivano a qui e portano il nome della piccola cittadina in giro per l'Italia e per il mondo?
«Prima di tutto perché ogni atto amministrativo, dal più piccolo al più grande, si rivolge alla cultura. Io dico sempre, se vogliamo usare una parola molto usata di frequente, che la cultura ha bisogno di contagi. Con Gigi Marzullo e con tanti amici che si sono susseguiti negli anni (siamo al 25° anno del Gusta Minori, un evento prodotto qui a Minori, nds) abbiamo incentivato questo "letto a una pizza" e quest'anno abbiamo avuto l'onore di ospitare Marisa Laurito che presenta il suo libro e la sua vita, come artista, come donna, piena di umanità e bravura per le tante cose che ha fatto. Consentitemi di ringraziarla per questa serata e sicuramente tutti gli ospiti di Minori che verranno questa sera, potranno godere della sua parola che, per me, è come la musica.»
A supporto delle parole del sindaco la stessa Marisa Laurito che ha immediatamente replicato: «Grazie Sindaco. Voglio ringraziarti per quello che hai detto sulla cultura. La cultura, in questo periodo appena trascorso di Covid e che purtroppo non è ancora finito, è stata una cura per l'anima. La cultura dovrebbe essere messa al primo posto soprattutto nel nostro Paese. Abbiamo cose straordinarie che vanno esportate e soprattutto valorizzate. Abbiamo bisogno di questo e ti ringrazio sindaco per aver messo la cultura al primo posto della tua attività amministrativa.»
Un ultima battuta. Non solo mare e un paesaggio meraviglioso. In Costiera Amalfitana possiamo vantare eccellenze del mondo della ristorazione, della gastronomia e della pasticceria che riescono ad esaltare con le loro creazioni i meravigliosi prodotti di questa terra.
Ci affidiamo alle sue parole per invitare tutti coloro che ci stanno seguendo a venire in Costiera Amalfitana.
«Non c'è bisogno di invitare o di trovare parole. Basta girare la telecamera e lasciarsi affascinare dalla bellezza che ci circonda. Mi sono fermata a gustare un aperitivo in un luogo d'arte. I miei occhi si sono cibati di questa bellezza. La costiera è ricca di artigiani che realizzano cose straordinarie, vogliamo parlare di cibo? Noi siamo cultori della buona cucina e si mangia benissimo veramente dappertutto, in più ci sta un mare meraviglioso, delle montagne che quando la sera si accendono, dopo il tramonto, diventano dei piccoli presepi. Insomma non c'è da invitare a venire le persone, sono le persone che corrono qui, dove trovano la bellezza allo stato puro e a 360°»
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