Tu sei qui: CronacaÈ morta l'Europa, viva l'Europa
Inserito da (admin), martedì 28 giugno 2016 10:29:14
di Silvestro Montanaro L'Europa è a pezzi, messa in crisi dal voto "scellerato" degli inglesi, meglio ancora della parte più "ignorante" di quel paese, innanzitutto la sua obsoleta classe operaia ed i suoi vecchi. E' stato un voto popolare e va rispettato. Ma no. Il popolo spesso sbaglia e alle volte ha mandato al potere terribili dittatori. C'è da restare davvero sbalorditi di fronte all'immondo sciocchezzaio in onda in questi giorni. " Il peggior sordo è quello che non vuol sentire", recita un antico e veritiero adagio. E di ostinati nella sordità sono pieni i palazzi del potere europeo e certa intellettualità sembra soffrire, epidemicamente, dello strano male. Il progetto di unificazione europea è zoppicante ed in crisi da tempo. Questa Europa fatta di sola moneta e tecnocrazia, con al centro solo banche e finanza, parla un linguaggio da tempo estraneo, addirittura ostile, ai popoli che avrebbe dovuto unificare. E' un coro stonato di interessi che restano profondamente di campanile spesso, troppo spesso, in furbesca e cinica ostilità tra loro. E' un'unione che più disunita non si può, praticamente su ogni tema rilevante, incapace persino di costituirsi tanto è che e' priva di una qualsiasi costituzione comune. L'unico tentativo di farlo è stato sonoramente bastonato nelle urne. Questa Europa non fa sognare, ma piuttosto piangere. Chiedete al popolo greco per averne un'idea. Chiedetelo ai vostri figli disoccupati e dal futuro privo di diritti. E' un'entità che mette paura, che crea malcontento e lascia crescere i peggiori populismi razzisti e le destre più spregiudicate. Altro che casa comune…Siamo rimasti tutti italiani, o francesi, o tedeschi o inglesi ed il voto in Gran Bretagna semplicemente fotografa un fallimento che andrebbe onestamente e con coraggio riconosciuto. Non si crea un sentire comune intorno ad una moneta resa religione e ai suoi freddi amministratori. Parole come spread, fiscal compact e tutte le diavolerie linguistiche dei nostri tecnocrati, non hanno alcun senso per i più e l'ignoranza c'entra davvero poco o niente. I popoli vogliono bandiere credibili, vogliono progetti giusti che diano speranza e futuro per le generazioni attuali e quelle future, istituzioni che affrontino e risolvano problemi come il lavoro e la sicurezza, capaci di affrontare il presente ed il futuro con innovazioni capaci di coinvolgere i più piuttosto che metterli ai margini come accade ora. Siamo onesti. Cosa avremmo votato se fosse toccato a noi decidere se restare o meno in questa brutta casa, in questa bruttissima sembianza di quello che era un grande sogno e progetto di giustizia e pace dei padri fondatori? Inutile allora strapparsi i capelli e disperare, sputare sul voto di un popolo che presto potrebbe essere il voto di altri popoli compreso il nostro. Questa Europa non è salvabile, meglio ancora, non deve essere salvata. E' il momento di ripensarla totalmente e di farlo in fretta se si è consci di quanto sia vitale per i popoli europei avere una casa comune per reggere le sfide crescenti ed impietose di certa globalizzazione e dei poteri finanziari. L'illusione coltivata dalle destre e dai populisti di cento monete e cento piccoli stati non farebbe altro che regalarci, uno ad uno, agli squali della finanza su di un piatto d'argento. E' da qui che bisogna ripartire. Abbiamo bisogno di un processo costituente che chiami tutti i popoli a riconoscersi in una identità comune che ponga al centro le quotidianità comuni, i bisogni comuni, mettendo al primo posto, al timone, gli interessi delle donne e degli uomini di questo continente, la loro voglia di vita, di pace e di giustizia. Visita la pagina ufficiale di Silvestro Montanaro https://facebook.com/Silvestro-Montanaro-587122208034169/
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