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Se la Sicilia è un'isola di "merda" così come il professore di filosofia, nonché cantautore, ha asserito all'interno del suo ragionamento, la colpa non è certo dei siciliani, o almeno non della gran parte dei siciliani. Con lo stesso ragionamento potremmo descrivere la penisola italiana e tutti quelli che hanno votato ed in qualche modo appoggiato il centro sinistra italiano, partito attualmente al Governo colpevole da più di un ventennio di un trasformismo che lo fa assomigliare sempre più al centro destra ed a cui sembra interessare sempre meno dei propri cittadini. Roberto Vecchioni, schierato politicamente da sempre con il PD, dovrebbe analizzare su come si sia arrivati all'attuale situazione siciliana, pre e post 1992. Il professore ha da rammaricarsi su come sia avvenuta l'unità d'Italia (non certo colpa del suo partito) e su come nessuno abbia mai attuato politiche di integrazione, anche fiscali, del Sud. Dovrebbero riflettere coloro i quali invitano personaggi famosi a parlare ad una platea di argomenti diversi da quelli in cui ci si è distinti nella società civile, senza un contraddittorio ed autorizzati a dire qualsiasi sciocchezza. Siamo esseri umani ed in quanto tali fallibili, commettiamo errori a prescindere dalle nostre competenze e sensibilità specifiche e magari un ragionamento all'apparenza corretto ci può portare a conclusioni errate in quanto non contestualizzato. Questo è quanto è successo al cantautore a cui non contestiamo ne la sensibilità d'animo, ne le grandi capacità oratorie e neppure il ragionamento che però ha tralasciato di comprendere la componente territoriale e l'appartenenza ad una Nazione che dal 1861 utilizza la Sicilia e più in generale il Sud dello stivale come colonia invece che come parte integrante di un solo grande Stato. Il professore oggi chieda scusa e magari riconsideri il suo impegno politico, senza cambiare bandiera potrebbe cominciare con un duetto musicale inedito con Fiorella Mannoia.