Tu sei qui: CronacaSiamo un Paese guidato dalla corruzione?
Inserito da (admin), giovedì 22 ottobre 2015 08:35:07
Una retata in grande stile, dispiegati a Roma 300 militari della Guardia di Finanza per un blitz al termine dell'inchiesta denominata "Dama Nera" che ha portato agli arresti 10 persone: cinque dirigenti di Anas SPA di Roma, tre imprenditori aggiudicatari degli appalti, un avvocato ed un ex sottosegretario al Ministero dei Trasporti. Nella stessa giornata il sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali, rinviata a giudizio per peculato durante la sua permanenza nel consiglio regionale in Sardegna, si è dimessa. L'ex supermanager Mastrapasqua, ricordato per i suoi numerosi incarichi di prestigio, è stato raggiunto da un ordine restrittivo che lo pone agli arresti domiciliari insieme ad altre 13 persone per una presunta truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale. Si avete letto bene una truffa alla Sanità in cui medici, manager e persone "perbene" della società civile avrebbero falsificato documenti al fine di trarne un indebito guadagno. Sempre oggi è stato smantellato un supermarket della droga scoperto a Secondigliano, periferia nord di Napoli, in cui i Carabinieri hanno tratto in arresto 6 persone. Una notizia che sembra quasi passare in secondo piano, d'altronde erano delinquenti che mai si sarebbero permessi di apparire in TV e giudicare gli italiani come evasori, fannulloni, bamboccioni o troppo "choosy". In un Paese dove ogni giorno stiamo scoprendo che coloro che sentenziavano contro noi cittadini dalle emittenti nazionali elevandosi a "Statisti" erano loro in primis collusi con le mafie e con il malaffare, con le lobby del gioco d'azzardo, del petrolio, delle armi, imbroglioni che hanno favorito banchieri senza scrupoli e cooperative sociali che lucrano sull'altrui disperazione, come possiamo pensare di uscire da questo tunnel della corruzione che sembra proprio senza fine? Il momento della ribellione sociale sembra vicino, se non ci mandano al voto al più presto il popolo italiano sarà costretto a fermarsi in segno di protesta verso quello che non è più tollerabile ne sostenibile da nessun cittadino onesto.
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