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Cronaca

Sud Italia: a rischio povertà una persona su tre

Inserito da (admin), giovedì 30 luglio 2015 20:06:51

E' arrivato un nuovo rapporto SVIMEZ da cui si evince una Italia più che mai divisa ed a due velocità. E' l'ANSA a comunicarlo in un articolo sul sito web ufficiale www.ansa.it secondo il quale Il Sud è ormai a forte rischio di desertificazione industriale, con la quasi totale assenza di risorse sia umane che finanziarie il Sud rischia di non riuscire a riprendersi dalla crisi che lo attanaglia. Molto al di sotto della Grecia il Sud sembra ormai relegato ad essere una regione distaccata dal Nord che usa il territorio, annesso nel 1861, quasi al pari di una colonia. Numeri a parte, che confondono solo le idee, il Paese risulta dal rapporto diviso e diseguale dove il Sud scivola sempre più nell'arretramento. Una deriva non solo economica ma anche sociale. I disagi sono molto più avvertiti ed evidenti nelle aree interne non turistiche. Un altro dato inquietante sono le nascite che nel 2014 sono state di sole 174mila unità, ai minimi dall'unità d'Italia e, non sono rosee, le previsioni contenute nel rapporto sull'economia del Mezzogiorno 2015: "il Sud sarà interessato nei prossimi anni da un stravolgimento demografico, uno tsunami dalle conseguenze imprevedibili". "Il numero degli occupati nel Mezzogiorno, ancora in calo nel 2014, arriva a 5,8 milioni, il livello più basso almeno dal 1977, anno di inizio delle serie storiche Istat". Inutile ricordare che il prezzo più alto sarà pagato dai giovani e dalle donne in età lavorativa. Se siete residenti al Sud Italia sappiate che una persona su tre sarà a rischio povertà mentre per coloro che risiedono al Nord Italia il rischio è calcolato di una su dieci. Tra i vari commenti della rete abbiamo scelto quello di Antonio Lombardi che in questo post sfoga la sua rabbia verso una classe politica inadeguata e verso anni di cattiva gestione della questione meridionale: "E' arrivato l'ennesimo rapporto SVIMEZ, che ancora una volta grida a squarciagola che l'Italia unita non esiste: è una presa per i fondelli. Al Sud, che sta peggio della Grecia, serviamo solo a due cose: comprare i prodotti delle aziende del Nord e mandare i nostri giovani in guerra per tutelare gli interessi del sistema economico che ci strangola. Cari meridionali, senza più un nome, senza un passato, senza un presente e senza un futuro, continuate a fare i patrioti italiani..., riempiti fino all'orlo del cervello di mortifere e retoriche ideologie risorgimentali: io mi dissocio. Un altro Sud è possibile: indipendente; consapevole della propria storia e del proprio valore; libero da politici collaborazionisti (in galera!) con questo Stato che ci colonizza ed inventa tutti i trucchi per penalizzarci; orientato al rispetto di ciascuno e della Madre Terra; forte perché capace di resistere attivamente con sacrificio e senza violenza, non perché imbottito di armi e basi militari. La pace è frutto della giustizia, è recupero della sovranità che ci viene rubata ogni giorno: smettiamola di svenderci per un piatto di pasta e di raccontarci tragiche bugie."

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