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Tivoli, rogo ospedale provoca 3 morti. Cartabellotta: "Colpa tagli sanità"

Al San Giovanni Evangelista si scatena l'inferno nella notte dell'Immacolata con le fiamme forse partite da un cumulo di rifiuti all'esterno

Inserito da (Redazione Nazionale), domenica 10 dicembre 2023 12:23:00

Un rogo nella notte dell'Immacolata a Tivoli all'ospedale San Giovanni Evangelista ha provocato 3 morti, erano anziani ricoverati all'interno del nosocomio.

La struttura poco dopo era spettrale: il pronto soccorso non esisteva praticamente più, e tutti erano stati evacuati dalla struttura.

Sono quasi duecento le persone che hanno dovuto lasciare i loro posti letto nel gelo della notte dell'Immacolata tra fuoco e fumo nero.

La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e rogo colposo, ha anche disposto il sequestro di alcune aree dell'ospedale, di fatto inagibile.

Il ministro della Salute Schillaci ha definito la vicenda una "terribile tragedia" e dopo un sopralluogo sul posto aspetta di capirne le cause "fiducioso nel lavoro degli inquirenti".

Tivoli oggi non ha più, come detto, un pronto soccorso che si prova ad allestire - per il momento - in una palestra che ha accolto anche i pazienti che hanno dovuto abbandonare l'ospedale.

Una situazione emergenziale mentre il presidente della Regione Lazio, Rocca che dichiara:

"La scientifica sta già lavorando per capire ciò che è accaduto e come sia potuto succedere", mentre alcuni sindacalisti aggiungono come: "nell'ultimo periodo qui le squadre di servizio di guardia antincendio non erano più presenti".

A perdere la vita sono stati Pierina Di Giacomo e Romeo Sanna, entrambi di 86 anni, e Giuseppina Virginia Facca, di 83: uno di loro era ricoverato in medicina d'urgenza e gli altri due in medicina generale.

Due delle vittime sono decedute durante le operazioni di soccorso mentre una terza è morta durante il trasporto.

Una quarta persona, un altro anziano di 76 anni, era invece deceduto in cardiologia mezzora prima: sua figlia Veronica mentre era al suo capezzale è rimasta intrappolata nel fumo, costretta a lasciare di corsa, in quella nube, il corpo senza vita del padre ancora sul letto.

L'ospedale di Tivoli, era stato definito tra gli 8 peggiori d'Italia: all'ospedale, a cui erano stati destinati da poco 4.178.500 di euro stanziati per il Giubileo del 2025, era già stata assegnata la maglia nera tra le strutture ospedaliere.

Nell'ultimo report dell'Agenas, il San Giovanni Evangelista è risultato "inferiore alla soglia (tolleranza del 10%) fissata dal regolamento riguardante la definizione degli standard ospedalieri" ed è stato inserito tra gli 8 ospedali peggiori d'Italia.

A mettere il dito nella piaga in una intervista al quotidiano: "La Stampa" è il presidente del Gimbe, Nino Cartabellotta:

"Con il drammatico incendio di Tivoli la casistica dei decessi ospedalieri si arricchisce di un evento la cui probabilità in un luogo di diagnosi e cura dovrebbe essere pari a zero".

E sottolinea come i tagli alla sanità siano da monitare attentamente:

"L'imponente definanziamento della sanità: se nel 2010 la spesa sanitaria pubblica pro-capite era pari alla media dei Paesi europei, nel 2022 abbiamo raggiunto un gap di oltre 830 euro a testa, ovvero circa 48 miliardi.

Il definanziamento è stato ammortizzato soprattutto dal capitale umano. Infatti, la persistenza del tetto di spesa sul personale sanitario fissato nel 2004 ha prima ridotto la quantità di medici e soprattutto di infermieri, poi li ha progressivamente demotivati". C'è poi la lentezza con cui vengono spesi i fondi per la ristrutturazione edilizia e l'ammodernamento tecnologico. Rimangono da utilizzare circa 10,5 miliardi con notevoli differenze tra Regioni.

Infine, la riorganizzazione dei servizi territoriali prevista dal Pnrr è stata fortemente ridimensionata con la rimodulazione.

Il Ssn è stato istituito nel 1978 per tutelare un diritto costituzionale: il suo progressivo indebolimento, oltre a ledere tale diritto, può generare tragedie come quella di Tivoli".

 

NdL

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