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Politica

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Brasile, sostenitori di Bolsonaro assaltano Parlamento. 1200 arresti

Lula accusa Bolsonaro degli assalti ai palazzi delle Istituzioni ma l'ex Presidente dalla Florida nega ogni addebito

Inserito da (Redazione Nazionale), lunedì 9 gennaio 2023 18:56:27

di Norman di Lieto

Mentre l'ex presidente del Brasile Bolsonaro si trova in Florida da circa un mese - i sostenitori / ultrà del non riconfermato numero 1 alla guida del Paese - hanno dato l'assalto ai palazzi delle massime istituzioni dello Stato a Brasilia.

L'attacco è durato diverse ore concludendosi con l'intervento delle forze federali, dopo una riunione d'emergenza di Lula con il governo e dopo aver ordinato la chiusura del centro della capitale.

Come avevamo scritto lo scorso 31 ottobre sul nostro portale, si temevano tumulti dopo la vittoria di Lula e la conseguente sconfitta dell'ex presidente Bolsonaro, scontri e assalti per una sorta di tentativo di 'golpe' neppure tanto malcelato avvenuto nella giornata di ieri.

La tensione resta altissima perché i sostenitori di Bolsonaro non accettano la sconfitta
da qui il tentativo estremo di prendere 'possesso' dei palazzi governativi, il presidente Lula, non si trovava a Brasilia al momento dell'assalto.

I manifestanti, vestiti di giallo e verde, si sono dati ad atti di di vandalismo. I video rilasciati da persone all'interno del Tribunale, mostrano persone che rompono i seggi della plenaria. A Palazzo Planalto, nel piazzale dove si trovano la sede della residenza presidenziale, il Parlamento brasiliano e della Corte suprema, sono "stati rotti vetri delle finestre". Le forze di polizia, in assetto antisommossa, pronte a fare irruzione dentro il Parlamento occupato si sono mosse solo dopo che il neo presidente ha firmato il decreto mentre i funzionari del governo sono stati evacuati con mezzi aerei.

Intanto il presidente brasiliano - tornato a Brasilia - ha visitato i luoghi colpiti dagli attacchi dei supporters di Bolsonaro: il Palazzo presidenziale Planalto, la Corte Suprema e il Congresso.

Poi è stato lo stesso ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro a prendere le distanze dall'insurrezione che ha portato devastazioni nell'area governativa di Brasilia, da Orlando, in Florida, dove si è rifugiato dalla fine dell'anno, l'ex presidente ha condannato la rivolta.

"Manifestazioni pacifiche - ha scritto su Twitter - nel rispetto della legge fanno parte della democrazia. Vandalismi e occupazioni di spazi pubblici come quelli di oggi, così come quelli fatti dalla sinistra nel 2013 e 2017, no".

Bolsonaro ha dunque respinto le parole del presidente brasiliano Lula che gli addossa la responsabilità dell'insurrezione. Le accuse, ha aggiunto Bolsonaro, sono "senza prove".

Lula, in carica solo da una settimana, aveva detto in precedenza in un discorso dallo stato di San Paolo che il suo predecessore di estrema destra aveva "incoraggiato" i "vandali fascisti" a invadere i luoghi del potere nella capitale.

 

Fonte foto: Foto diGleidiçon RodriguesdaPixabay e Commons Wikimedia

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