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Politica

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Consiglio sicurezza Onu, veto Usa su "pausa umanitaria" irrita Cina e Russia

Il no degli Stati Uniti motivato dall'ambasciatrice americana all'Onu, Linda Thomas-Greenfield che ha posto il veto invitando a "lasciare lavorare la diplomazia sul terreno"

Inserito da (Redazione Nazionale), giovedì 19 ottobre 2023 21:44:27

All'Onu da tempo, le risoluzioni che dovrebbero - lo dice la parola - risolvere diatribe, conflitti trovando, appunto una soluzione, finisce che si ingarbuglino maledettamente.

Lo si è visto ieri quando gli Usa - in attesa che Biden incontrasse a Tel Aviv il presidente Netanyahu - hanno messo il veto su una possibile bozza del Consiglio di Sicurezza Onu preparata dal Brasile che chiedeva "pause umanitarie" nel conflitto tra Israele e Hamas per consentire l'accesso degli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza.

Quella brasiliana condannava l'attacco di Hamas a Israele.

Se c'è stato veto Usa su bozza brasiliana inutile dire che quella russa che invece non condannava gli attacchi di Hamas e che era stata bocciata domenica.

L'ultima risoluzione - come detto però - condannava la violenza contro tutti i civili nella guerra tra Israele e Hamas, compresi "gli atroci attacchi terroristici di Hamas contro Israele", e proponeva "pause umanitarie" per consentire l'accesso degli aiuti nella Striscia. Il testo chiedeva anche "il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi", e sollecitava Israele, senza nominarlo, a "revocare l'ordine di evacuare le aree a nord di Gaza e di trasferirsi nella zona meridionale della Striscia".

Ma è arrivato il no degli Stati Uniti con l'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield che ha posto il veto invitando a "lasciare lavorare la diplomazia sul terreno, specialmente quando il segretario generale Antonio Guterres, il presidente Biden, il segretario di stato Antony Blinken e attori regionali sono impegnati in un intenso dialogo sui temi in discussione qui oggi".

Il Consiglio di sicurezza dell'Onu si è diviso anche nella discussione - chiesta da Russia, Cina ed Emirati - sul raid contro l'ospedale di Gaza, con Mosca che ha chiesto "un'indagine urgente su quello che e' avvenuto in modo che i responsabili siano assicurati alla giustizia", dopo che Biden e l'intelligence Usa hanno suggerito che gli autori non fossero gli israeliani ma le controparti.

Ma per il coordinatore speciale dell'Onu sul processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, "le circostanze di questa catastrofe e le responsabilità rimangono oscure e dovranno essere indagate a fondo, anche se il risultato e' molto chiaro: una tragedia terribile per quelli che sono stati coinvolti".

Intanto sia Pechino che Mosca hanno espresso il proprio disappunto sul no Usa alla risoluzione.

La Cina si dice "profondamente delusa" per la decisione degli Stati Uniti di porre il veto alla risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla richiesta di "pausa umanitaria" nel conflitto tra Hamas e Israele.

La portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, parlando nel briefing quotidiano, ha riferito che "Cina è profondamente delusa dall'ostruzione da parte degli Usa all'adozione da parte del Consiglio di sicurezza di un progetto di risoluzione sulla questione palestinese".

Non è da meno la Russia secondo cui la decisione degli Stati Uniti di bloccare una risoluzione dell'Onu che invoca una "pausa umanitaria" tra Hamas e Israele avrà "conseguenze mostruose" in termini di perdite di civili.

Lo ha dichiarato il ministro russo degli Esteri Sergej Lavrov in un comunicato.

Su 15 Stati membri del Consiglio di sicurezza dell'ONU, 12 hanno votato a favore della risoluzione presentata dal Brasile, due si sono astenuti, tra cui la Russia, mentre gli Stati Uniti, uno dei cinque membri permanenti, hanno votato contro, il che è bastato per bloccare il documento.

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