Tu sei qui: PoliticaConte - Landini, la coppia che fa infuriare il Pd
Inserito da (Redazione Nazionale), martedì 13 febbraio 2024 21:17:03
di Norman di Lieto
Forse ultima volta che Pd e 5 Stelle sono stati uniti, è stata per l'introduzione del salario minimo in Italia. Poi, quasi, il nulla.
O meglio, risulta lampante di come Conte non ci stia in una sorta di ruolo da 'subalterno' a Schlein e viceversa.
Perché la domanda è lecita: se si votasse domani, e Pd e Movimento 5 Stelle dovessero essere alleati, chi sarebbe il candidato premier?
Alle ultime politiche, il centro destra vinse facile, non solo le elezioni ma anche in termini di chiarezza agli elettori: il leader del partito all'interno della coalizione di centro destra che prenderà più voti avrà compito di formare il governo.
Fratelli d'Italia, trainata la coalizione, è alla guida dall'esecutivo.
Le elezioni politiche, seppur lontane, nell'arco progressista non tracciano una linea altrettanto chiara ai propri elettori: chi guiderà il governo se dovesse vincere il centro sinistra le prossime elezioni?
Non credo sia prematuro chiederselo e neppure provare a dettare una linea comune, chiara.
Intanto, c'è sempre qualche 'distinguo' tra i due, con Giuseppe Conte che si sarebbe visto con il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini con la segretaria del Pd, Elly Schlein che, non potendo far finta di nulla ha semplicemente fatto sapere in nome del partito di cui è alla guida che anche il Pd ci parla spesso con il sindacalista 'rosso'.
Poi, la nota, arriva anche dal sindacato di Corso d'Italia che ci tiene a ribadire, a sua volta, che anche loro dialogano con tutti.
Anche i 'grillini' fanno i 'pompieri' cercando di chiudere un caso che caso non è, anche perché fra Conte e Landini "la convergenza e la consonanza ci sono da un po', anche nell'impronta pacifista e sul tema delle armi" fanno sapere dal quartier generale del M5S.
Ora, anche qui, le europee serviranno a misurarsi anche nei rapporti di forza, in termini di consensi.
Nulla di strano, sta accadendo anche nel centrodestra.
A far riflettere però è proprio la figura di Maurizio Landini che alcuni commentatori vedrebbero addirittura come possibile federatore delle opposizioni.
C'è da tener presente che sarebbe, a mio modo di vedere, una sorta di 'terzo incomodo'.
Se già il Pd, dopo aver salutato il 'moderato' segretario Enrico Letta che sembrava dovesse esser sostituito dall'emergente Bonaccini, con Schlein ha virato più a sinistra, andando forse a scontrarsi con l'elettorato dello stesso Movimento, con i due partiti che ora sembrano più che complementari, praticamente in concorrenza nei confronti dello stesso elettorato.
E se Enrico Letta, scelse Azione e Carlo Calenda, venendo ripudiato in un amen, ora che l'alleanza tra dem e 5s sembrava più naturale, pare provocare scintille.
Azione - rieccola - prova ad approfittarne per corteggiare l'ala moderata del Pd.
Le elezioni europee sono dietro l'angolo, un angolo che - al momento - sembra pericolosamente cieco.
FONTE FOTO: pagina FB Giuseppe Conte e pagina FB Elly Schlein
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