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Politica

ecuador, campagna elettorale, narcotraffico, elezioni, urne blindate

Ecuador verso il voto tra attentati e narcotraffico

Sono otto i candidati alla presidenza, in testa ai sondaggi Luisa Gonzalez. Anche se i molti elettori indecisi potrebbero rovesciare l'esito atteso

Inserito da (Redazione Nazionale), sabato 19 agosto 2023 21:09:36

Un Paese, l'Ecuador che ha visto durante la campagna elettorale - macchiata da una scia di sangue - con l'uccisione del candidato alla presidenza Fernando Villavicencio (nonostante la scorta armata) raggiunto dai colpi di pistola mortali.

Ad essere violentemente protagonista in queste elezioni è il narcotraffico portando il Paese alle urne, in cerca di un nuovo presidente capace di affrontare l'ondata di insicurezza che attraversa il Paese.

In questo scenario, la grande favorita nelle intenzioni di voto è Luisa Gonzalez, candidata dal partito dell'ex capo di Stato progressista Rafael Correa, di cui è pronta a promuovere l'eredità, ma i numerosi indecisi potrebbero riservare un colpo di scena dell'ultimo momento, e far emergere un nome a sorpresa tra gli otto candidati in corsa.

A contenderle più da vicino la guida di Palazzo Carondelet è Christian Zurita, giornalista anti-narcos sceso in pista per il Movimento Construye, dopo l'assassinio del candidato centrista Fernando Villavicencio, ucciso il 9 agosto da un gruppo di sicari colombiani inviati dalla criminalità organizzata.

A spingere sul tema della tolleranza zero contro le mafie è anche il milionario Jan Topic, ammiratore delle politiche di sicurezza del salvadoregno Nayib Bukele.

Il candidato di Juntos Triunfaremos, paracadutista, ed ex membro dell'esercito francese, durante tutta la campagna ha cercato di mostrarsi come l'unico davvero in grado di porre fine alla violenza che scuote il Paese.

D'altra parte, Otto Sonnenholzner, ex vicepresidente, a capo della formula della coalizione Actuemos.

Tra gli altri candidati, Xavier Hervas, quarto alle elezioni del 2021, punta su sicurezza, lavoro e salute. Yaku Pérez, legato ai movimenti indigeni, promette di guidare il Paese secondo tre principi dei popoli nativi: "Non rubare, non mentire, e non essere pigro".

Daniel Noboa, figlio del magnate delle banane Álvaro Noboa, considerato uno degli uomini più ricchi dell'Ecuador, insiste invece sulla creazione di posti di lavoro, mentre Bolivar Armijos di recente è esploso sui social per i 'meme' sui suoi atteggiamenti.

Per cercare di garantire il corretto svolgimento del voto, il presidente uscente Guillermo Lasso ha disposto che oltre 100mila agenti appartenenti a diverse forze di sicurezza vengano dispiegati in tutto il Paese.

Gli agenti di polizia saranno 53mila, supportati da un numero equivalente di militari.

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