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Egitto, Patrick Zaki ottiene la grazia del presidente al Sisi. Meloni: "Ti aspettiamo in Italia"

Lieto fine dopo 3 anni e mezzo di tormento giudiziario per lo studente ed attivista arriva finalmente la grazia e la fine dell'incubo

Inserito da (Redazione Nazionale), mercoledì 19 luglio 2023 20:33:57

di Norman di Lieto

Finalmente la notizia tanto attesa è arrivata: Patrick Zaki è stato graziato dal presidente egiziano al Sisi che ha - di fatto - cancellato la sentenza a 3 anni che gli era stata comminata ieri nel primo pomeriggio da un tribunale egiziano.

Per lui finalmente si mette la parola fine a 3 anni e mezzo di incubo giudiziario: il 32enne Patrick fu fermato il 7 febbraio 2020 (con formalizzazione dell'arresto il giorno dopo) all'aeroporto del Cairo mentre rientrava in Egitto per una vacanza.

Patrick poi era tornato a piede libero nel dicembre di due anni fa.

Quello che lo inchiodava era l'accusa di 'diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese' basandosi su un articolo che il cristiano Zaki scrisse nel 2019 su attentati dell'Isis e due casi di presunte discriminazioni di copti, i cristiani d'Egitto.

Ricevette la prima visita dei parenti solo dopo cinque mesi e mezzo di reclusione senza contare il dormire in carcere per terra e le svariate udienze in salsa kafkiana cui ha dovuto presenziare.

Patrick avrebbe rischiato fino a 25 anni di carcere per una fantomatica serie di dieci post pubblicati su Facebook che istigavano alla sovversione ma che lui ha sempre negato di aver scritto: sarebbero apparsi su un account che porta due (Patrick George) dei suoi tre nomi principali, ma non sono stati mai resi noti o consegnati alla difesa. I testi erano stati usati per accusarlo di 'diffusione di notizie false', 'incitamento alla protesta' e 'istigazione alla violenza e a crimini terroristici', reati che nell'Egitto ancora scottato da due rivoluzioni e dal revanchismo della Fratellanza musulmana possono costare anche il carcere a vita.
Oggi la grazia, anche se non è ancora chiaro se a Zaki sarà concessa la totale libertà di movimento. Per esempio per tornare in Italia.

Su questo preme anche il sindaco di Bologna, sua città d'adozione:

"Speriamo di averlo presto qui".

Amnesty International esulta con il suo portavoce nazionale, Riccardo Noury:

"Se ieri era un giorno catastrofico oggi è un giorno di felicità".

La premier Giorgia Meloni con un video sui suoi profili social ha mostrato tutta la sua soddisfazione per l'esisto positivo della vicenda: "Ti aspettiamo in Italia, Zaki".

 

Fonte foto: Commons e pagina Facebook Giorgia Meloni

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