Tu sei qui: PoliticaGli infermieri dell'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce denunciano la mancanza di abilitazioni al triage
Inserito da (admin), lunedì 26 marzo 2018 10:41:00
«Tutto il personale infermieristico del PS del Vito Fazzi chiede di essere abilitato a svolgere la funzione di "triagista"…», inizia così la lettera appello, ma anche di denuncia, degli infermieri del Pronto Soccorso dell’Ospedale "Vito Fazzi" di Lecce rivolta al Direttore Sanitario, al Direttore del U.O. del Pronto Soccorso e al Responsabile dell’Ufficio Formazione, con la quale viene esposto un problema che lo "Sportello dei Diritti" ritiene di primaria importanza: quello della carenza di formazione del personale rispetto alla fondamentale e imprescindibile attività di "triage" all’interno di ogni unità di Pronto Soccorso che si rispetti. Il termine "triage" è di origine francese e indica un sistema utilizzato per selezionare i soggetti coinvolti in infortuni secondo classi di urgenza/emergenza crescenti, in base alla gravità delle lesioni riportate e del loro quadro clinico. Per estensione la tecnica del triage, di competenza infermieristica, viene messa in opera ogni qual volta è necessario smistare una serie di utenti che chiedono un servizio verso gli operatori opportuni, quindi quanto è dato apprendere a seguito della nota trasmessa dal personale infermieristico appare, per Giovanni D'Agata presidente dello Sportello dei Diritti, del tutto sorprendente per non dire preoccupante. Nessuno degli addetti, se non uno solo dei decani dell’Unità Ospedaliera in questione ormai prossimo alla pensione, è abilitato a questa fondamentale attività che richiede un’adeguata e specifica formazione, per la quale gli stessi firmatari nel chiedere ai vertici ospedalieri di organizzare adeguati corsi di formazione, hanno dichiarato di declinare «qualsiasi responsabilità derivante da questa carenza formativa». Non vi è alcun dubbio che quest’appello debba essere senz’altro accolto, dato che nella gestione delle emergenze e di situazioni che richiedono decisioni rapide e appropriate, la formazione è la risposta migliore, per aumentare le competenze degli addetti ai lavori esalvaguardare i pazienti.
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