Tu sei qui: PoliticaLukashenko media con Prigozhin ed evita attacco brigata Wagner
Inserito da (Redazione Nazionale), sabato 24 giugno 2023 20:52:48
di Norman di Lieto
Rientra - per ora - la 'grande paura': il dietrofront della brigata Wagner che passa da milizia militare sotto il comando di Mosca a gruppo di rivoltosi che si ribella e minaccia di avanzare verso la capitale russa.
Putin chiama subito il suo omonimo bielorusso, Lukashenko cui affida le trattative con Prigozhin che sono proseguiti per tutta la giornata. Fino a giungere a un accordo sull'inammissibilità di scatenare un sanguinoso massacro sul territorio della Russia.
Prigozhin ha accettato la proposta del presidente della Bielorussia di fermare il movimento di persone armate della compagnia Wagner sul territorio della Russia e di compiere ulteriori passi per allentare le tensioni.
Il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha confermato in un messaggio audio lo stop all'avanzata delle sue truppe verso Mosca, confermando di fatto l'accordo annunciato dal leader bielorusso, Aleksander Lukashenko:
"Siamo arrivati a 200 chilometri da Mosca senza versare una goccia di sangue. Ora che per continuare dovremmo versarne, per senso di responsabilità facciamo invertire la rotta ai nostri convogli e facciamo ritorno alle nostre basi", ha dichiarato Prigozhin.
Intanto in Russia chi ha la possibilità di lasciare il Paese, prova a farlo:
la corsa ai biglietti aerei per lasciare la Russia cresce di ora in ora anche se arrivano secche le smentite del Cremlino.
Intanto cresce anche l'incertezza tra la popolazione russa, impreparata di fronte a uno scenario come quello di una guerra civile mentre con il passare delle ore è cresciuto il mistero sulla possibile fuga di Putin da Mosca.
Voci sono rimbalzate prima su un viaggio verso San Pietroburgo, mentre per l'intelligence ucraina il leader del Cremlino è stato portato a Valdai.
La scelta della brigata Wagner di oggi ha sparigliato le carte in attesa di capire come l'ex chef di Putin decida muoversi con la sua brigata.
Fonte foto: Commons Wikimedia e Commons
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