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Storia e Storie

Alla ricerca dell’erba medicamentosa

Inserito da (admin), giovedì 15 febbraio 2018 21:17:21

Max Eddario* C’erano una volta due bambine, Enza e Raffaella, che vivevano insieme con il nonno. Un giorno il nonno si ammalò e quando arrivò il dottore sentenziò immediatamente: "Per curare questo male c’è bisogno dell’erba medicamentosa che cresce solo sulla cima della nostra montagna". [caption] Il nonno malato con le nipotine ed il dottore[/caption] Le due bambine non si persero d'animo ed immediatamente si proposero di scalare la grande montagna per salvare la vita del nonno. Il dottore annuì ma avvertì le due bimbe di fare molta attenzione e di non andare assolutamente nel castello in cui regnava una strega malvagia e di non entrare per nessun motivo nell’unica casa presente sulla montagna perchè infestata da spiriti e fantasmi. Enza e Lella salirono l’impervia montagna ma all’improvviso, proprio quando erano non molto distanti dalla casa infestata, un forte acquazzone le costrinse a fermarsi. Restare all’aperto era diventato molto pericoloso ed Enza propose di entrare nella casa per ripararsi. La sorella più piccola inizialmente aveva provato ad opporsi ma poi, tranquillizzata sulla "non" esistenza dei fantasmi, acconsentì e con un calcio aprirono la porta facilmente. [caption] La pioggia sorprese le due bimbe che si rifugiarono nella casa stregata[/caption] Apparentemente la casa non aveva nulla di strano ma, una volta entrate, la porta si richiuse dietro di loro e dalla stanza adiacente la piccola entrata si intravedeva una sinistra luce. "Oh no! Scappiamo" – esclamò Raffaella – "Non esiste proprio" - replicò Enza – "se c’è un fantasma ci voglio parlare." All’improvviso apparve un lenzuolo bianco che fluttuava nell’aria e una voce esclamò "Chi siete? Andate via immediatamente!". Enza non si scoraggiò e rispose "Siamo Enza e Raffaella. Non vogliamo fare del male a nessuno, vogliamo solo ripararci dalla pioggia e andare via. Dobbiamo trovare un’erba medicinale per curare nostro nonno". La voce, comprendendo che le due bimbe non avevano nessuna intenzione di scappare, cambiò tono e si dichiarò "io sono il principe Edmondo ed il mio spirito è stato intrappolato dalla strega malvagia in questa casa. Ho un'idea: se mi aiuterete a ritrovare il mio corpo vi farò dono di tutte le erbe rare in mio possesso. Dite pure alla strega che non voglio il mio castello ma solo il mio corpo per uscire finalmente da questa casa". [caption] Che spavento, il fantasma![/caption] Le due sorelline si guardarono in faccia e, dopo qualche secondo di esitazione, risposero all’unisono "Affare fatto!". Nel frattempo la pioggia aveva smesso di scrosciare e le due bimbe si accingevano a recarsi al vicino castello. Appena arrivate iniziarono a bussare con forza al grande portone in legno ma nessuno sembrava rispondere. Dopo diversi tentativi, finalmente, la grossa porta si aprì e comparve davanti alle due ragazza la famelica strega. "Gentile strega" – esordì la più grande – "siamo venute per chiedere il corpo del principe Edmondo che è stanco di rimanere rinchiuso in quella casa come uno spirito". [caption] La grande porta del Castello[/caption] La strega stizzita risponde prontamente "Non vi darò mai il corpo di mio nipote! Lui e sua madre, mia sorella, hanno rubato l’amore della mia vita e ora deve pagare". "L’amore della tua vita?" – rispose Raffaella – "Ma quale amore e amore, o ci ridai il corpo e ti tieni il castello oppure noi da qua non ci muoviamo, anzi adesso mi arrabbio e vediamo come va a finire". La strega non fece in tempo a proferire altre parole che Enza e Raffaella la colpirono utilizzando tutta la loro forza e facendola cadere a terra "ci vuoi dare il corpo del principe si o no?" urlarono le bimbe. "Lasciatemi, mi fate male. D’accordo vi darò il suo corpo ma non fatemi più del male". [caption] La strega è stata messa KO[/caption] Enza e Raffaella si scusarono per i modi violenti ma spiegarono alla strega che avevano molta fretta in quanto il nonno non stava bene ed aveva bisogno dell’erba medicamentosa per tornare in salute. "Vi capisco" – disse la strega – "quando si vuole molto bene a qualcuno spesso si è disposti a tutto. Ecco questo è il corpo di mio nipote Edmondo e questa è la pozione magica da versare sul lenzuolo in cui ho intrappolato il suo spirito". Di corsa Enza e Lella portarono sulle loro spalle il corpo del principe, divenuto leggero grazie ad un incantesimo, fino alla casa infestata e, in men che non si dica, poggiarono su di esso il lenzuolo e la pozione magica. [caption] Il Principe nuovamente nel suo corpo[/caption] La magia impiegò pochi istanti per trasferire lo spirito dal lenzuolo al corpo del principe che, non appena sgranchitosi i muscoli, si recò immediatamente al castello per ringraziare la strega e prendere l’erba medicamentosa che serviva per il nonno malato. Fu così che la strega, il principe e le bambine si recarono di corsa nella casa nel piccolo villaggio in fondo alla valle per somministrare l’infuso che, in pochissimo tempo, fece riprendere il nonno. [caption] Il nonno felice finalmente in salute[/caption] La felicità fu tanta e alla fine, pur avendo disobbedito ai consigli del dottore, le due bambine vissero insieme al nonno, al principe e alla strega, felici e contenti. [caption] E vissero tutti felici e contenti[/caption] *genitore alle prime armi che si diletta nell’inventare storie della buona notte per consentire ai suoi bambini un dolce riposo.

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