Tu sei qui: Storia e StorieDi che cosa son fatti i diamanti
Inserito da (admin), martedì 30 agosto 2016 19:13:36
Immaginate - se vi riesce - un mucchietto di lucidi scintillanti diamanti accanto ad un mucchio eguale di nero opaco carbone minerale, di antracite, per esempio. I due mucchietti pesano ciascuno un chilogrammo: quello di carbone può valere quaranta o cinquanta centesimi; quello di diamanti - se si tratta di belle pietre bianche, tagliate bene - può costare non meno di dieci o quindici milioni! Dieci o quindici milioni un mucchietto minuscolo di pietre, che in fondo non servono a nulla, che la maggio parte delle volte rimangono nascosti nei forzieri, sottratte anche all'unica funzione, quella di ornare, non ci si può quasi pensare! E pure, malgrado questa enorme differenza di valore, i diamanti e il carbone sono chimicamente la stessa cosa, ossia lo stesso elemento chimico che i naturalisti conoscono coll'unico nome di "carbone". Naturalmente sembra incredibile che il "gioiello dei re" o il "re dei gioielli" - come il diamante è stato metafisicamente chiamato dai poeti e dai romanzieri - provenga da così umili origini. Se qualcuno però volesse averne la prova - una prova che costa piuttosto caruccio... - non ha che da accostare un diamante ad una fiamma Bunsen, ossia a una forte fiamma di gas, e vedrà che il diamante prima si trasforma in carbone e poi arde e si riduce in cenere come un qualunque combustibile. Il diamante non è altro quindi che un pezzo di carbone cristallizzato. Tutti sappiamo, per esempio, che il salgemma, ossia il sal di miniera, è differente dal sale marino: il primo è cristallino, lucido, trasparente; il secondo è una massa bianca e opaca. E pure l'uno e l'altro sono la stessa cosa. E' il fenomeno della cristallizzazione che fa mutare profondamente l'aspetto di un elemento chimico, ossia di una sostanza. Nel caso del carbone, quand'è cristallizzato esso è così differente dall'originale da esserne assolutamente irriconoscibile. La sua stessa sostanza sembra completamente mutata: da tenero diventa durissimo; da nero diventa bianco o meglio incolore; da buon conduttore di elettricità diventa un cattivo conduttore, anzi addirittura un isolatore. I diamanti si pesano a carati. Un carato corrisponde press'a poco a 186 milligrammi. Quand'è tratto dalla miniera però un diamante non ha né l'aspetto brillante né il valore che acquisterà in seguito, grazie a un lungo processo di lavorazione. Appena tratto alla luce appare una massa grigia, terrosa, tutt'altro che bella. Ma quand'è tagliato e lavorato, diventa la gemma più splendida che si conosca. Il suo valore commerciale aumenta con le sue dimensioni e il suo peso. Il più grande diamante che si sia finora scoperto fu trovato nel Transvaal, in Africa, nel 1905. Pesava 3025 3/4 carati, ossia 563 grammi. Gli fu dato il nome di "Diamante Cullinan"* e fu donato a Re Edoardo VIII dal Governo del Transavaal. Nel 1908 esso fu tagliato in nove diamanti più piccoli, il più grande dei quali pesa 516 1/2 carati, ossia 96 grammi circa. Ciascuno di questi piccoli diamanti rappresenta una fortuna, e se il più grande d'essi venisse posto sul mercato , verrebbe pagato non meno di una decina di milioni! tratto da il CORRIERE DEI PICCOLI * Il Diamante Cullinan è stato il più grande diamante al mondo fino al 1985 data in cui è stato ritrovato, nelle stesse miniere in Africa, il Golden Jubilee che è attualmente il più grande diamante tagliato al mondo.
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