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Storia e Storie

Keynes se rivivesse oggi cosa penserebbe dell'Unione Europea?

Inserito da (admin), giovedì 30 luglio 2015 21:31:06

Morto da quasi 70 anni John Maynard Keynes è stato un economista inglese tra i più apprezzati e per molti più grande del XX° secolo. Keynes, da sempre contro le "credenze" Marxiste i cui principi, nella sua visione dell'economia, non hanno nessuna logica di senso compiuto, trova nel capitalismo delle grosse falle tanto da arrivare a coniare, nel 1933, in un suo testo il seguente pensiero : "Il capitalismo non è intelligente, non è bello, non è giusto, non è virtuoso e non mantiene le promesse. In breve, non ci piace e stiamo cominciando a disprezzarlo. Ma quando ci chiediamo cosa mettere al suo posto, restiamo estremamente perplessi." Pur non avendo nulla in comune con Karl Marx c'è da dire che alcune teorie prettamente Keynesiane siano state anticipate dall'economista tedesco con, prima tra tutte, "la possibilità di crisi da sottoconsumo". Senza entrare troppo nel tecnicismo, Keynes riteneva necessario l'intervento dello Stato, con politiche di bilancio e monetarie, qualora una qualunque evento causasse la diminuzione della domanda tale da portare ad una crisi da sottoconsumo con conseguente perdita occupazionale. Per fare un esempio recente gli Stati Uniti sono usciti dalla crisi innescata dal sistema bancario e dai "mutui subprime" grazie ad una forte iniezione di moneta all'interno del sistema, non dimentichiamo che la FIAT ha acquisito la Chrysler grazie ad un prestito ponte proprio del Governo degli Stati Uniti (tra l'altro restituito poi in pochissimo tempo). Dalla stessa crisi, innescata di riflesso nei nostri mercati dalle stesse cause, l'Europa ancora non ne è fuori. Ora ci sarebbe da chiedersi perché in Europa la Banca Centrale, banca privata tra l'altro, non interviene con misure di sostegno all'economia reale. Ci sarebbe da chiedersi perché continua a tracciare le linee per una Unione a due o più velocità (per non dire di serie A e di serie B), per non continuare con domande ancora più pertinenti e scomode. L'unica domanda invece che vogliamo porci e porvi è la seguente: cosa penserebbe Keynes di questo arco temporale di crisi così lungo e cosa ci consiglierebbe per uscirne una volta per tutte?

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