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Avevamo scritto come sul conflitto Ucraina - Russia pareva che si stessero spegnendo i riflettori e, soprattutto, le attenzioni dei paesi occidentali per aiutare Kiev nel conflitto contro Mosca e, con lo stesso Putin, che sembrava aver aperto alla possibilità di un negoziato per mettere la parola fine al conflitto.

In mezzo a tanti interrogativi, è ripreso il conflitto ucraino-russo con una fine d'anno sanguinosa e che non lascia presagire nulla di buono per il 2024.

Venerdì, uno dei più feroci bombardamenti russi dall'inizio dell'invasione, ha ucciso almeno 39 persone, ha provocato la reazione ucraina in Russia: un attacco su Belgorod, che Mosca attribuisce "ai terroristi di Kiev" e che ha causato 14 morti e oltre 100 feriti.

Fonti autorevoli dicono come l'attacco ucraino a Belgorod arrivi direttamente dopo che l'ordine di attacco era partito dal presidente ucraino, Zelensky.

"Questo attacco non resterà impunito", ha tuonato il ministero della Difesa russo, mentre la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha puntato il dito contro:

"Quei Paesi dell'Ue che continuano a fornire armi all'Ucraina e la Gran Bretagna che, in coordinamento con gli Stati Uniti, incita il regime di Kiev a compiere azioni terroristiche, rendendosi conto che la controffensiva Ucraina è fallita".

Mosca ha quindi chiesto e ottenuto la convocazione di una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu sull'accaduto.

Un primo lancio di razzi su Belgorod, venerdì sera, aveva causato la morte di un uomo e due bambini e il ferimento di altre quattro persone, secondo quanto aveva fatto sapere il governatore della regione Vyacheslav Gladkov.

Un nuovo attacco aveva poi colpito la città nel pomeriggio di sabato: nelle immagini diffuse dai social si vedono auto in fiamme ed edifici danneggiati, razzi sarebbero caduti vicino a un cinema e anche nei pressi di una pista di pattinaggio aperta al pubblico.

"Tra i 14 uccisi a Belgorod, tre sono bambini. Altre 108 persone, tra cui 15 bambini, sono rimaste ferite", ha poi riferito Gladkov.

Il presidente russo Vladimir Putin nel suo discorso di fine anno ha dichiarato:

"Nel corso del 2023 la Russia ha difeso fermamente i propri interessi nazionali, la sua libertà e sicurezza.

A partire dall'operazione speciale in Ucraina, dove non arretreremo mai.

Siamo profondamente e chiaramente consapevoli di quanto in questo periodo dipenda da noi stessi, dal nostro atteggiamento verso il meglio, dal nostro desiderio di sostenerci a vicenda nelle parole e nei fatti.

Lavorare per il bene comune ha unito la società.

Siamo uniti nei nostri pensieri, nel lavoro e nella battaglia.

Nei giorni feriali e festivi. Con le caratteristiche più importanti del popolo russo: solidarietà, misericordia, forza d'animo".

Il capo del Cremlino si è poi rivolto al personale dell'esercito in Ucraina:

"I nostri cuori sono con voi. Siamo orgogliosi di voi, ammiriamo il vostro coraggio. So che ora sentite l'amore delle persone più vicine e più care. Il sostegno potente e sincero di milioni di cittadini russi. Il sostegno di un intero popolo. La Russia - ha sottolineato - non arretrerà mai e non esiste alcuna forza che possa dividere i russi e fermare lo sviluppo del paese".

Fonte foto: Commons Wikimedia (both)