Tu sei qui: Economia e TurismoIl drone in immersione nel Lago di Como per riprese subacque. Ecco il video con le immagini inedite
Inserito da (admin), mercoledì 27 marzo 2019 15:44:25
Il drone scende ad esplorare i fondali del Lago di Como ecco le immagini spettacolari che ci ha regalato. In immersione Emilio Mancuso e Nicola Castelnuovo. Mancuso (sub): "Il Drone ha regalato immagini video davvero complete e meravigliose dei fondali del Lago di Como. Un grande ed importante archivio video. Abbiamo anche incontrato più di un esemplare di gambero alieno. Ormai sono almeno 6 le specie di gamberi alloctoni che sono stati identificati nel nostro lago di Como". Iotti: "Ora altre due grandi sfide: raccontare con questo metodo innovativo, con l’ausilio degli archeologi, anche i siti archeologici sottomarini della nostra Italia. Proteus ha messo in rete 120 scuole. Potremmo portare, in diretta, l’archeologia marina nelle scuole e nelle aule. Stiamo lavorando anche sulla biodiversità. Obiettivo? Collegare in diretta video ed audio gli studenti con la biodiversità straordinaria delle nostre acque. L’Italia ha ben 7500 Km di coste. Pronti ad incontrare chi ci crede. Grazie a tutta la stampa italiana ed estera che ha apprezzato quanto fatto il 22 e noi abbiamo apprezzato loro". Camerlenghi : "Proteus/Lab nasce nel 1999 ed è Centro di Didattica Ambientale per la divulgazione scientifica e la promozione del territorio italiano". "Siamo scesi con il drone sui fondali lacustri del Lago di Como. Ecco le immagini – video dei punti in profondità raggiunti dal drone. Sono immagini spettacolari Abbiamo anche incontrato più di un esemplare di gambero alieno. Ormai sono almeno 6 le specie di gamberi alloctoni che sono stati identificati nel nostro lago di Como". Lo ha affermato poco fa Emilio Mancuso, sub – biologo della Proteus/Lab "Il fondale che tra massi e ghiaia dolcemente sprofonda verso il "verdeblu" del profondo lago..le piccole praterie di piante acquatiche che diventano nascondiglio per tanti piccoli ghiozzi...e le parti più pianeggianti di fondale che sono totalmente ricoperte di vecchi gusci di Dreissena polymorpha. Uno dei molluschi ormai più famosi del lago..che però non è una specie autoctona: è infatti ottimo esempio di come il nostro fragile lago sia influenzato..a volte attaccato..da specie alloctone, conosciute anche come "specie aliene", che spesso non sono un bene per i nostri ecosistemi lacustri . Sempre a proposito di specie aliene – ha continuato Emilio Mancuso - abbiamo anche incontrato più di un esemplare di gambero alieno. Ormai sono almeno 6 le specie di gamberi alloctoni che sono stati identificati nel nostro lago di Como. È nella penombra delle fascine che invece siamo riusciti a osservare uno tra i pesci più tipici e famosi del lago, ovvero il Persico reale. Le fascine infatti vengono depositate ad hoc sui fondali per creare maggiori substrati utili alla deposizione di uova per pesci come il Persico e al contempo diventano ottime zone rifugio per nascondersi agli occhi degli ipotetici predatori soprattutto in questo periodo dell'anno..dove la buona visibilità delle acque del lago rende piuttosto difficile nascondersi in pieno giorno. Il nostro lago è un ambiente marcatamente stagionale. In questo periodo lo osserviamo nel passaggio tra la fine dell'inverno e l'inizio della primavera, con un lento ma graduale aumento della concentrazione di microalghe, il famoso fitoplancton, importantissimo poiché è la base alimentare/energetica di tutti gli ecosistemi lacustri. Purtroppo però abbiamo notato abbastanza facilmente come anche il nostro lago sia influenzato dal clima decisamente anomalo che abbiamo vissuto e stiamo vivendo". Il 22 Marzo addirittura la bellissima diretta con Radio 1 Rai. Ora raccontare con questo metodo l’archeologia marina italiana e la biodiversità. "Ed ora la prossima sfida sarà quella di portare in tutte le classi italiane, degli istituti scolastici italiani due argomenti importanti: l’archeologia marina da una parte e la biodiversità delle acque italiane dall’altra - ha dichiarato Paola Iotti, Presidente di Proteus/Lab, Centro di Didattica per la divulgazione scientifica – penso che anche questa sfida possa essere vinta con l’aiuto di Enti e di chi vorrà investire nei nostri progetti scientifici. Proteus segue una metodologia innovativa per la conoscenza del territorio. Attraverso una tecnologia sofisticata che vede l’utilizzo in contemporanea di strumenti innovativi e dei social, Proteus/Lab sta puntando ad un nuovo modo di comunicare: portare nelle case, nelle scuole, il territorio e la biodiversità dell’Italia. Intanto sottolineo anche il grande lavoro del collega Nicola Castelnuovo grazie al quale sono state possibili le riprese con il drone. Anche Nicola era in immersione ed è un naturalista, specializzato in ambienti acquatici. Inoltre Castelnuovo lavora sulle ricostruzioni di realtà virtuali ed immersive riguardanti anche siti archeologici". Tutto in diretta dai luoghi ed interagendo con i cittadini. " Il 22 Marzo abbiamo registrato un grande successo riuscendo a mettere insieme ben 120 scuole da tutta Italia e tutte collegate con il sub/biologo che era sui fondali lacustri del Lago di Como. La statua subacquea del Cristo degli Abissi è entrata proprio nelle aule. I ragazzi hanno posto tantissime domande – ha proseguito Iotti – talmente tante che ad abbiamo potuto rispondere in diretta ad alcune mentre altre hanno comunque trovato risposte dopo la diretta. Ringraziamo tutta la stampa italiana ed estera che ha seguito con amore e passione la nostra sfida. E’ stata una sfida vinta. Ora stiamo lavorando ad altro ed abbiamo altri obiettivi importanti per l’Italia. Cosa accadrebbe se facessimo la stessa cosa con l’archeologia marina dando la possibilità a tutti gli studenti di "immergersi" ed entrare in questi straordinari musei e siti archeologici che sono lungo le coste, sott’acqua e di farlo in diretta video ed audio? Pensiamo ad esempio alla Sicilia, alla Campania ed a tante altre regioni italiane. Lavoreremo ad un progetto affinché tutto questo, con l’ausilio degli archeologi subacquei italiani, si possa realizzare. Proteus/Lab ha la tecnologia adatta per farlo. Siamo Centro di Didattica Ambientale Nazionale per la divulgazione scientifica su tutto il territorio italiano e lo facciamo già. Riusciamo attraverso la nostra tecnologia a creare le condizioni tecniche per realizzare dirette video ed audio dai fondali marini e lacustri con tutto il mondo in superficie e dunque sale, auditorium, aule individuali, centri congressuali. Lavoriamo ora al progetto di divulgazione dell’archeologia marina in diretta dai fondali e mettendo in rete più di 100 scuole italiane. Altro progetto al quale stiamo lavorando è sulla biodiversità. Metteremo in rete 10 siti sottomarini italiani, aree marine protette, con le scuole ed il mondo esterno. Le scuole saranno in diretta con la biodiversità. L’Italia è il Paese, la Nazione con maggiore ricchezza di biodiversità al mondo. Questi mondi però, quello dell’archeologia marina e quello della biodiversità sui fondali marini e lacustri, sono sconosciuti ai ragazzi proprio perché sono mondi sommersi che spesso vengono raccontati in trasmissioni o documentari. Noi invece metteremo in collegamento in diretta video ed audio i siti archeologici sottomarini, i luoghi della biodiversità con il mondo dei giovani, con le scuole d’Italia. Porteremo la risorsa acqua nelle aule, porteremo il mare, i fiumi, le loro ricchezze in diretta e davanti agli occhi meravigliati di questi ragazzi che invece sembrano davvero coinvolti ed interessati". Ecco cosa è Proteus/Lab? "Proteus/Lab nasce nel 1999 – ha affermato Filippo Camerlenghi, Laurea in Geologia, divulgatore scientifico affermato, past president di AIGAE, Responsabile dei progetti scientifici di Proteus - ed è Centro di Didattica Ambientale per la divulgazione scientifica e la promozione del territorio italiano. Benché le sue radici siano strettamente radicate al territorio insubrico, il Centro sviluppa progetti e attività didattiche in ambito nazionale ed internazionale incentivando lo studio, la conoscenza e la tutela dell’ambiente inteso come ricchezza da conservare e risorsa da promuovere. Il team è formato da professionisti che hanno maturato una pluriennale esperienza nell’ambito dell’educazione ambientale, dell’insegnamento, della ricerca scientifica, della divulgazione e della comunicazione ambientale. Collaborano naturalisti, biologi, geologi, guide ambientali, laureati in scienze della formazione e dell’educazione, docenti universitari, fotografi naturalistici, illustratori ed esperti multimediali che apportano la propria esperienza professionale nella progettazione e nella realizzazione dei percorsi didattici. La caratteristica principale di Proteus è quella di associare ai contenuti rigorosamente scientifici un linguaggio divulgativo lineare e accessibile a tutti. Proteus infatti si rivolge ad ogni fascia d’età, in diversi contesti quali quello scolastico, quello delle università, delle associazioni culturali, della formazione e dell’ecoturismo, promuovendo attività che incentivano la conoscenza degli aspetti naturali e culturali, in particolare del territorio lariano, insubrico e lombardo". Chi è Paola Iotti Paola Iotti fondatrice nel 99 del centro di didattica ambientale e divulgazione scientifica ProteusLab di Como di cui attualmente é presidente. Socio fondatore di Istituto per gli Studi sul mare di Milano. Educatrice ambientale, membro della commissione formazione e aggiornamento di AIGAE, guida e istruttore subacqueo da anni si occupa di divulgare l'ecologia delle acque dolci e marine. Formatore per il Canton Ticino sull'ittiologia e gli allevamenti da ripopolamento Ha studiato in Italia,Francia e Svizzera scienze naturali e tecniche di pedagogia attiva e accompagnamento in natura
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