Tu sei qui: TecnologiaMatteo Renzi lancia la sfida a Luigi Di Maio con un post a pagamento
Inserito da (admin), giovedì 15 febbraio 2018 22:24:54
da un post "sponsorizzato" di Matteo Renzi su Facebook Mentre il treno mi riportava verso Firenze pensavo che chi ha governato questo Paese oggi festeggia il miglior dato del PIL degli ultimi 7 anni. Grazie (anche) al nostro lavoro, l'Italia sta meglio di prima: tutti gli indicatori lo dimostrano. Ma la politica parla di rimborsi, scontrini, indennità. E naturalmente i Cinque Stelle attaccano il PD. Più li prendi con le mani nella marmellata, più attaccano il PD. Più hanno candidati di cui si vergognano, più attaccano il PD. Loro attaccano sempre e solo il PD, chissà perché. Il cittadino Di Battista ha detto pubblicamente che secondo lui gli italiani sono "rincoglioniti". Per me è una frase offensiva e arrogante. Ma è una frase che spiega l'atteggiamento grillino di queste ore: vogliono trasformare una truffa in uno spot. E siccome pensano che gli italiani siano "rincoglioniti", provano a farci credere che rimborsopoli è una cosa positiva per loro. *** Il problema non sono i 23 milioni di euro che il M5Stelle avrebbe "restituito" agli italiani. Se la buttano sui soldi, vinciamo sempre noi. Grazie al PD, infatti, non c'è più il finanziamento pubblico ai partiti. Questo significa che il PD di Bersani nel 2010 riceveva 60 milioni di € all'anno, il nostro PD non prende neanche un centesimo di € ma solo le donazioni del 2x1000. Lo Stato risparmia molto più grazie alla nostra legge che col meccanismo, taroccato, di rimborsi a Cinque Stelle. Grazie al PD l'incasso dell'evasione adesso è oltre 20 miliardi di €. E il famoso Fondo di Garanzia per le PMI vale 20 miliardi, non i 25 milioni dei Cinque Stelle: è un fondo pubblico, finanziato dalle nostre leggi di bilancio. Gli italiani risparmiano se i politici sono capaci, non se fanno le sceneggiate taroccate. E gli italiani capiscono, non "sono rincoglioniti" Il problema non è neanche lo stipendio. Quando ho fatto il premier, il mio stipendio era la metà di quello di Di Maio dopo le "restituzioni". La metà, è chiaro? Non è questo il punto. E non è infine nemmeno un problema di indagati. Il Movimento Cinque Stelle attacca oggi gli indagati PD. L'avviso di garanzia non è una sentenza, non è una condanna. Altrimenti cosa dovremmo fare di Chiara Appendino, indagata per omicidio colposo, lesioni e falso? E di Filippo Nogarin, indagato per omicidio colposo? E di Virginia Raggi, a processo per falso? *** Il problema vero, purtroppo, è che il Movimento Cinque Stelle ha avvelenato i pozzi del dibattito politico. Ha iniziato insultando, con il Vaffa Day. Ha insultato le donne e gli uomini sulla rete e nelle piazze, con attacchi mirati pesantissimi contro le persone. Ha insultato le Istituzioni e denigrato la scienza. Ha proclamato la propria onestà rivendicando il monopolio della purezza e oggi si scopre un movimento di ex onesti. Oggi è evidente la verità. Se il 4 marzo votate Cinque Stelle quei candidati impresentabili saranno in Parlamento: imprenditori che scroccano case popolari a 7 euro al mese, esaltate che definiscono i vaccini un genocidio, truffatori che fanno la morale e falsificano i bonifici. E molto altro che nelle prossime ore finalmente emergerà con chiarezza. Con quale faccia assicurano di saper controllare i conti, quando non riescono a controllare i bonifici? *** Sapete perché attaccano tutti il PD? Perché nonostante la comunicazione degli ultimi mesi, la partita per il primo posto è una sfida a due: Cinque Stelle contro PD. Devono far fuori noi se vogliono arrivare primi. Devono attaccare noi. Devono insultare noi. Ma non ci fermeranno. Il PD sarà il primo partito, il primo gruppo parlamentare. E a Di Maio dico: se sei davvero sicuro delle tue idee e delle tue azioni, perché non ti presenti in TV in un dibattito pubblico all'americana? Attaccavi gli impresentabili tu che ora sei il capo degli impresentabili: accetta la sfida, per una volta. Noi siamo il PD. Siamo quelli che hanno riportato la crescita in Italia e rimesso il Paese in moto. Abbiamo fatto errori, certo. Abbiamo avuto problemi all'interno, certo. Ma noi non scappiamo davanti alle difficoltà. Perché senza coraggio in politica non vai da nessuna parte. Quando avrete finito di insultarci, quando avrete finito con la sceneggiata degli scontrini, quando avrete esaurito le fake news, ci troverete ad aspettarvi: pronti al confronto civile. Caro Di Maio, TU hai chiesto un confronto televisivo tre mesi fa. Adesso accetti la sfida o revochi anche questa come fosse un bonifico qualsiasi?
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