Tu sei qui: Territorio e AmbienteAgricoltori, von der Leyen annuncia ritiro proposta su pesticidi
Inserito da (Redazione Nazionale), martedì 6 febbraio 2024 19:55:21
di Norman di Lieto
Avevano iniziato dalla Germania, poi Francia e altri Paesi europei, Italia compresa: la marcia dei trattori è stata una protesta - forse per la prima volta - made in Europe.
E questo lo ha compreso anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen (chissà, come già scritto, quanto sia stato il 'peso specifico' delle elezioni europee alle porte, nella decisione Ndr), che ha fatto marcia indietro, dichiarando proprio sul regolamento Sur (Sustanainable Use Regulation) relativo ai pesticidi:
"La proposta Sur è diventata un simbolo della polarizzazione. È stato respinto dal Parlamento Europeo. Non si registrano più progressi nemmeno in seno al Consiglio. Ecco perché proporrò al collegio di ritirare questa proposta. Ma ovviamente il tema resta. E, per andare avanti, servono più dialogo e un approccio diverso. Su questa base, la Commissione potrebbe avanzare una nuova proposta, con un coinvolgimento molto più maturo delle parti interessate".
La proposta sui pesticidi su cui Bruxelles ingrana la retromarcia, riguardava il taglio del 50% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2015-17, con il divieto, in un grande numero di superfici, definite sensibili, e contestualmente, con la promozione di pratiche che fossero ecocompatibili di controllo delle infestanti e target di riduzione non solo a livello europeo ma anche a livello nazionale.
Secondo Coldiretti lo stop salva il 30% delle produzioni alla base della dieta mediterranea, dal vino al pomodoro.
Presentata nell'estate del 2022, la proposta ha avuto un iter travagliato in Consiglio agricoltura e nell'Europarlamento.
Il documento prevedeva anche il 25% della superficie agricola dell'Unione ad agricoltura biologica entro il 2030.
La mancanza di alternative valide ai fitofarmaci ha 'spaventato' molti agricoltori con il rischio di indebolimento e perdita delle produzioni, con obiettivi troppo differenziati tra i vari Paesi europei.
Poi, paradosso nel paradosso: via i pesticidi in Europa con il rischio che ci sarebbe stato comunque per la sicurezza alimentare attraverso il ricorso a prodotti in arrivo da altri mercati che non rispettano le regole Ue.
I prodotti fitosanitari comprendono erbicidi, fungicidi, insetticidi, acaricidi, fitoregolatori e repellenti e contengono almeno una sostanza attiva: contrari a queste sostanze i sostenitori dell' ambiente e del bio.
Secondo i dati contenuti nel rapporto del Wwf del 2022, 'pesticidi: una pandemia silenziosa' l'Italia è il sesto maggior utilizzatore al mondo di pesticidi con 114.000 tonnellate l'anno di circa 400 sostanze diverse. A livello globale, nel 2019 sono state utilizzate circa 4,2 milioni di tonnellate (0,6 chilogrammi a persona) con un incremento previsto di circa 3,5 milioni di tonnellate
Ma sul dietrofront di Bruxelles, il governo italiano con la premier Giorgia Meloni, esulta:
"È una vittoria anche italiana l'annuncio della Commissione europea del ritiro della proposta legislativa sui pesticidi. Fin dal suo insediamento, infatti, il governo italiano sta lavorando in Europa, con grande concretezza e buon senso, per tracciare una strada diversa da quella percorsa finora e coniugare produzione agricola, rispetto del lavoro e sostenibilità ambientale. Proseguiremo in questa direzione".
Tornando alle parole di von der Leyen sugli agricoltori ci sono diversi passaggi, assai interessanti:
"Molti degli agricoltori si sentono messi all'angolo: loro sono i primi a risentire degli effetti del cambiamento climatico. Siccità e inondazioni hanno distrutto raccolti e minacciato il bestiame.
Gli agricoltori risentono dell'impatto della guerra di Russia.
L'inflazione, l'aumento del costo dell'energia e dei fertilizzanti. Ciononostante, lavorano duramente ogni giorno per produrre il cibo di qualità che mangiamo. Per questo, dobbiamo loro apprezzamento, ringraziamento e rispetto.
Abbiamo lanciato il Dialogo strategico sul futuro dell'agricoltura nell'Ue. Abbiamo invitato i rappresentanti del settore agricolo, delle comunità rurali, dell'industria delle sementi e dei fertilizzanti, del settore alimentare, ma anche del settore finanziario, dei consumatori e del settore alimentare, dei gruppi di consumatori e ambientalisti e della scienza. Abbiamo bisogno di analizzare insieme la situazione, condividere idee e sviluppare scenari per il futuro. Dobbiamo andare oltre oltre un dibattito polarizzato e creare fiducia. La fiducia è la base fondamentale per soluzioni praticabili. La posta in gioco è alta per tutti noi. Il nostro sistema di produzione alimentare è unico.
Solo se i nostri agricoltori potranno vivere della terra - afferma von der Leyen - potranno investire nel futuro. E solo se realizziamo insieme i nostri obiettivi climatici e ambientali, gli agricoltori saranno in grado di continuare a guadagnarsi da vivere. I nostri agricoltori lo sanno bene. Dovremmo riporre più fiducia in loro. Per esempio: la Commissione ha proposto Sur, con il nobile obiettivo di ridurre i rischi dei prodotti chimici per le piante".
Sulla decisione di ritirare la proposta legislativa sui pesticidi,Francesco Lollobrigida, così come la premier Meloni, sottolinea l'importanza di questa decisione di Bruxelles arrivata anche grazie al governo italiano:
"La Commissione UE recepisce le proposte dell'Italia. Bisogna limitare ulteriormente gli agrofarmaci solo quando si è in grado di proteggere le produzioni con metodi alternativi. Abbiamo contrastato, dal primo giorno, un approccio ideologico sul tema che avrebbe avuto un effetto devastante sulle produzioni e limitatissimo sull'ambiente.
È evidente e logico che eliminare medicine indispensabili per le piante, lasciandole preda di insetti o fitopatie, contrae decisamente la produzione se non la cancella" ha detto.
Se i consumi europei restano invariati, ci si deve approvvigionare, di conseguenza, da paesi terzi che non rispettano alcuna delle regole che imponiamo ai nostri agricoltori. Anzi producono utilizzando maggiori quantità di pesticidi. In questo modo - aggiunge Lollobrigida - l'effetto su aria e acqua del pianeta è esattamente l'opposto di quello dichiarato. L'Italia ha proposto di lavorare, ed è stata avanguardia in questo, sulle Tea per garantire piante più forti e resistenti che possano fare a meno di agrofarmaci. Le politiche pragmatiche del nostro Governo in Italia e in Europa stanno portando i primi frutti. Recuperare i disastri di anni di politiche irrispettose della produzione e del lavoro agricolo richiederà tempo. Ma la strada intrapresa è quella corretta", conclude il ministro Lollobrigida.
Arriva anche il plauso di Confagricoltura, con il presidente, Massimiliano Giansanti:
"Quando il pragmatismo prevale sull'ideologia è sempre una buona notizia. E' stata accolta una richiesta avanzata da tempo dalla nostra Organizzazione per salvaguardare il potenziale produttivo del nostro settore. Prendiamo atto positivamente che la Commissione europea ha scelto di dare ascolto alle proteste in atto in numerosi Stati membri. Ora occorre andare avanti su questa strada.
In Italia, il taglio avrebbe potuto superare addirittura il 60 per cento. La nostra linea è chiara. Il ricorso alle medicine delle piante nei processi produttivi va ridotto, come già si sta verificando, ma ogni divieto deve prevedere un'alternativa valida sotto il profilo tecnico ed economico''. ''Il ritiro della proposta di regolamento sui fitofarmaci dimostra che la soluzione dei problemi che stanno affrontando gli agricoltori va risolta in larga misura a Bruxelles. Per questo abbiamo deciso di tenere nella capitale belga un'assemblea straordinaria il 26 febbraio.
'Ora va sospesa l'entrata in vigore delle nuove misure in materia di emissioni industriali estesa agli allevamenti e sul ripristino della natura.
I testi potranno essere rivisti alla luce dei risultati del dialogo strategico sul futuro dell'agricoltura promosso dalla Commissione Ue. E' una questione di coerenza''.
FONTE FOTO: Commons Wikimedia e pagina FB Francesco Lollobrigida
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